Canzone
tristissima, benché ambientata nel periodo più allegro dell’anno:
il Carnevale.
È la
storia di una mamma che va a ballare, lasciando la sua bambina,
piuttosto piccola, sola in casa a dormire nella culla. Al ritorno,
purtroppo, la trova morta, probabilmente soffocata da un rigurgito, e,
presa dalla disperazione, piange lacrime amare. Illudendosi che si
tratti di un brutto sogno, o, addirittura, di un sonno profondo della
piccola creatura, le canta una ninna nanna disperata e struggente.
Sia
il testo, sia la melodia si conoscono da tempi antichissimi. Si tratta
di una delle canzoncine didattiche per mettere in guardia le mammine
più giovani sui pericoli, cui va incontro una bambina piccola, se è
lasciata sola in casa. E, purtroppo, nonostante tutto, le cronache
odierne sono ancora piene di questi fatti che avvengono ancora; anche
se, bisogna riconoscerlo, con minore frequenza.