TESTI TRADUZIONI CURIOSITA'

AVE MARIA DI USINI

Riadattamento del testo
Giovanni Cuccuru *
Musica G. Cuccuru e Celestino Fogu
Armonizzazione Coro di Usini

AVE MARIA DI USINI

Riadattamento del testo
Giovanni Cuccuru *
Musica G. Cuccuru e Celestino Fogu
Armonizzazione Coro di Usini

Deus ti salvet Maria

chi ses de grascias piena

de grascias ses sa vena

e i sa currente.

Su Deus onnipotente

cun tegus sempre bi siat

ca ti at cunservadu

Immaculada.

Beneitta e venerada

subra a tottu gloriosa

ses mama fiza e isposa

de su Segnore.

Beneittu su fiore

de su fruttu chi as in sinu

Gesù fiore divinu

Segnore nostru.

Nadebilu a fizu 'ostru

chi tottu sos errores

a nois sos peccadores

nos perdonet.

E in s'ora de sa morte

gosemus diciosa sorte

de ora e in Paradisu.

Amen.

 

Noi sardi conosciamo bene il famosissimo brano tradizionale "Deus ti salvet, Maria". Tutti i cori sardi, a prescindere dalla zona in cui operano, lo hanno inserito nel loro repertorio e, si può certamente affermare che non esiste, in Sardegna, cantante solista, uomo o donna, che non si sia cimentato in questo pezzo tradizionale, suggestivo e intrigante

Il Coro di Usini, però, oltre ad eseguire il brano tradizionale, ha avuto la fortuna di poter inserire nel proprio repertorio, un altro "Deus ti salvet, Maria", assolutamente inedito (nell'esecuzione corale) e originale, il quale, non solo personalizza l'esecuzione, ma intimizza anche la preghiera, a buon titolo, chiamata "Ave Maria di Usini", "La nostra preghiera, solo la nostra", possono dire a buon titolo i componenti del Coro e i cittadini usinesi. Si tratta di un rifacimento del testo, reso più consono all'esecuzione corale dall'eliminizaione, in finale di verso, attraverso una sapiente variazione di accento tonico, delle vocali anteriori e posteriori (la i e la u) che sono il cruccio e il vero problema, negli acuti e nei do di petto, dei cantanti solisti. Curioso è il fatto del come è nato questo testo. Giovanni Cuccuru, insieme al celebre organettista e fisarmonicista Celestino Fogu, che lo accompagnava spesso, si trovavano a San Nicolò Gerrei. Durante la processione, gli astanti la recitavano e la cantavano. I due artisti riuscirono a entrare in possesso di un foglio e Cuccuru corresse il testo ed entrambi composero la musica, che è differente da quella tradizionale. Nel 1932, Giovanni Cuccuru la incise e possiamo dire che egli è stato il primo a incidere questa bella preghiera usinese in sardo.

* Giovanni Cuccuru, nato a Usini il 2 agosto 1891 e morto a Sassari l’8 luglio 1982, è stato uno dei più straordinari "cantadores a chiterra" della Sardegna. Un pioniere, non solo del canto melodico sardo, ma anche delle registrazioni su disco. Fu uno dei primi ad incidere per la Odeon, a partire dalla fine degli anni ’20 e in periodi seguenti in varie occasioni. Numerosi sono i pezzi che circolano ancor oggi tra gli appassionati e i collezionisti. Le sue incisioni sono rimaste come monumento del canto sardo con accompagnamento di chitarra o organetto. Famoso il suo canto in Re e il canto in Fa (o a sa nuoresa) rimasti inimitati e inimitabili. Bene farebbe il Comune di Usini se decidesse di raccogliere in un libro, con disco allegato, la storia di questo straordinario interprete della canzone sarda più genuina.