TESTI TRADUZIONI CURIOSITA'

BARATZ

Testo e musica di Nanni Brundu

BARATZ

Testo e musica di Nanni Brundu

Sa Nurra fit pròspera

Su trigu ingialliat.

Ah! Ite tempos chi fint.

Sa zente fit ricca,

non b’aiat povertade,

ma fit mala in coro e ria.

E Deus lo bidiat cuntentos in peccadu.

"Baebei tue, ànghelu meu,

si b’at unu de nde salvare".

Tzoccat in ogni gianna,

pedende elemòsina,

ma, mancu abba a bier li dant.

Solamente un’attia,

chi at suettu, li dat

unu pane a mandigare;

e i s’ànghelu piedosu li narat pianghende:

"Lea su pane e a fizu tou,

non ti gires; lontanu bae".

E appena fit fora

da sa ricca tzittade,

tremet de ticchirrios s’aera.

Si girat sa pòvera.

Segnore, ite die!

Restat pietrificada inie.

Isprufùndant sas domos,

tragadas da su lagu;

restant solu tristos lamentos

de sa bella tzittade de Baratz.

Baratz è l’unico lago naturale della Sardegna, posto nella regione della Nurra, in territorio del comune di Alghero. La canzone riprende una vecchia leggenda che ci raccontavano da bambini. Baratz era un paese ricco, ma la gente che vi abitava era cattiva ed egoista. Allora Dio, prima di prendere qualsiasi decisione nei loro confronti, inviò un suo angelo messaggero per constatare se qualcuno degli abitanti di Baratz poteva essere salvato. L’angelo constatò la loro cattiveria e il loro egoismo, ritenendo che solo una donna, dimostratasi solidale e buona con lui offrendogli del pane, poteva essere salvata col proprio bambino, a patto che se ne andasse, col bambino e col pane, e, quando il paese fosse inghiottito dalle onde purificatrici, non si voltasse per vedere quanto accadeva. Ma il mare, che distruggeva Baratz, produsse rumori così strani e intensi che la povera donna non poté fare a meno di voltarsi; e anche lei, che teneva per mano il figlio e sul capo la corbula del pane, fu tramutata in pietra e trattenuta sul fondo del lago.

Guardando la superficie delle acque, quando queste son cullate dal vento, ancora oggi, i giochi delle ombre e delle onde, fanno apparire, in trasparenza sul fondo del lago, questa drammatica scena delle figure pietrificate.