TESTI TRADUZIONI CURIOSITA'

A NANNI

Testo di Gavino Fadda
Musica di Nani Brundu
Armonizzazione Raffaele Polcino
 Mario Tedde

A NANNI

Testo di Gavino Fadda
Musica di Nani Brundu
Armonizzazione Raffaele Polcino
 Mario Tedde

In una notte fadale,

eo, gioghende in sa vida,

e isettende su Nadale,

o anima, ses fuida.

O anima, ses fuida.

 

Como, sole non m’isplendet,

mancu de ‘eranu mi ‘esto

e a piangher, suffrende,

in sa losa tua resto.

In sa losa tua resto.

 

Ma cherzo chi m’intendas,

pro chi sias interradu,

m’aberi nessi sas tendas

de su chelu isteddadu.

De su chelu isteddadu.

 

Torra, Nanni, pro pintare

sa cara bella ‘e mama,

ca su sou lagrimare,

de continuu, mi nde giama.

De continuu, mi nde giama.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il testo è stato scritto da un giovane poeta di Osilo, Gavino Fadda, molto amico del nostro coro. Nanni Brundu gliel’ha musicata. La poesia è dedicata a Nanni Pintus, zio di Gavino Fadda, fratello della mamma Peppina, morto improvvisamente a 49 anni, pittore, scultore, restauratore. Ha vinto numerosi premi in vari concorsi e ha allestito mostre nelle maggiori gallerie della Sardegna. Numerosi e di pregio i suoi lavori di rastauro, tra i quali ricordiamo il pulpito ligneo seicentesco della chiesa di Ardara,, il compendio garibaldino a Caprera e i quadri del Duomo di Sassari. Docente dell’Accademia delle Belle Arti di Sassari, era molto legato alla sorella, più di quanto possa giustificare la pur stretta parentela. E questo perché, essendo morta la loro madre in giovane età, si sono maggiormente attaccati l’uno all’altra; lei, la sorella maggiore, in sostanza, gli ha fatto da mamma. Ma Nanni era molto affezionato anche al nipote Gavino; li univa un legame straordinario, che andava oltre il vincolo della loro parentela. La morte improvvisa e inaspettata di questo zio così affettuoso e disponibile, così premuroso e presente nella vita di Gavino, spinge il ragazzo in uno stato di scoramento e prostrazione indicibili. Si chiude in se stesso, rifiuta il contatto col resto del mondo, non vuole più uscire. Gavino è un ragazzo ipersensibile, quindi, proprio per questo, più bisognoso di ogni altro di amorevoli attenzioni, di cure e di tenero affetto. Nessuno lo può aiutare. Ma, quella stessa sensibilità che lo butta giù, unita alla nobiltà d’animo di poeta e di artista, lo aiuterà nel dolore e gli consentirà di uscire dallo sconforto e dalla prostrazione, affidando ai versi dolcemente drammatici, ad accenti pieni di delicata commozione, il suo messaggio di afflizione, "O anima, s’est fuida" ; "Como su sole non m’isplendet e mancu de ‘eranu mi ‘esto", "in sa losa tua resto". E questa stessa ipersensibilità, gli consente di instaurare con lo zio Nanni, quella "Corrispondenza d’amorosi sensi" di cui parla il Foscolo, che gli permette di comunicare col parente morto "ed il morto con lui". "Pro chi sies interradu, cherzo chi m’intendas". Anche se sei sotto terra, tu riesci a sentirmi; e allora, torna a dipingere con la tua comprovata bravura di pittore, il viso bello di mia madre. In modo che io possa ammirare la sua bellezza, attraverso la tua opera di pittore; perché, da quando tu sei morto, il suo viso è sempre inondato di lacrime.

 

In meoria di Nanni Pintus, i suoi allievi hanno costituito un’associazione che porta il suo nome, che organizza un concorso d’arte a lui dedicato.